Dato che la gallina Marvel continua a sfornare uova (più o meno) dorate, perché non tentare la fortuna anche nel piccolo schermo?
S.H.I.E.L.D. to the rescue!
Agents of the S.H.I.E.L.D.
L’episodio pilota di Agents of the S.H.I.E.L.D, andato in onda in Ammmerega lo scorso 24 Settembre, riprende la storia da dove l’aveva lasciata The Avengers. Dopo gli eventi di New York, l’esistenza di supereroi e supercattivi si palesa a tutto il mondo. Le segnalazioni di nuovi “strani eventi” fioccano come neve d’inverno e lo S.H.I.E.L.D. ha bisogno d’istituire una nuova task-force per controllarli e proteggere i civili.
All’uopo ritroviamo l’agente Coulson, che credevamo ucciso da Loki in The Avengers ma che scopriamo vivo e vegeto. Nulla di sconvolgente, i personaggi Marvel, si sa, non rimangono morti a lungo e spesso il loro ritorno genera trame e sottotrame. Sub-plot a parte, al redivivo Coulson viene affidato il compito di assemblare un’eterogenea squadra di agenti per “fare scudo” — nella versione originale le battute sul nome dell’agenzia si sprecano — alle minacce di nuovi e potenti super-cattivi. Nella squadra incontriamo l’agente Grant, operativo sul campo, i due british nerd Fitz&Simmons e l’agente “jolly” Melinda May. Nel pilota ci viene presentato un ulteriore — possibile — membro della squadra, Skye, misteriosa hacker capace di intrufolarsi nei super-difesi computer dello S.H.I.E.L.D. e impegnata nello scoprire cosa si nasconde dietro all’apparizione dei succitati super-uomini.
Pilota
Regista dell’episodio pilota è Joss Whedon ed il suo marchio di fabbrica si riflette in tutta la produzione col wit’n’action a cui The Avenger — ma anche Firefly e perché no Buffy — ci hanno abituato. Peccato che il pilota della serie non s’impegni per accalappiare l’interesse dello spettatore. Un po’ come una rimpatriata tra vecchi amici, tra ammiccamenti e pacche sulle spalle non c’è nulla che stia veramente “rosolando” sulla griglia ed è probabile che lo spettatore meno smaliziato — tipo quello che non ha visto almeno tre volte la versione con commento di Stan Lee di The Avengers — si chieda “ma perché me ne dovrebbe fregare qualcosa di questa serie?”. Ok, è il pilota e c’è tutto un background da creare, ma serie simili — Heroes, Fringe, la già citata Firefly — hanno saputo fare molto meglio, vendendo un’idea piuttosto che una serie televisiva in sé. Certo, vedere il caro agente Coulson diventare il comandante di una squadra tutta sua è interessante ed un appuntamento settimanale col Marvel-Universe compiacerà larga parte dei fan per cui non è sufficiente l’appuntamento quadri/trimestrale in sala con la nuova pellicola sull’eroe/i di turno. L’importante è non svendere il/i personaggio/i realizzando una serie “per tutti” che alla fine non accontenta nessuno. L’episodio è infarcito di battute “ganassa”, trabiccoli tecnologici da “wow” — ma anche no — e gag — le pacche sulle spalle a cui alludevo sopra — che strappano più di un sorriso. Quello che invece manca è la vera suspense, il rischio e il dramma che tengono incollati gli spettatori curiosi di sapere come gli eroi riusciranno a portare a casa la pellaccia per l’ennesima volta.
Per ora non ci sono ancora notizie riguardo la trasmissione in Italia della serie quindi rimaniamo sintonizzati e speriamo in “0-8-4” — il prossimo episodio. Agenti dello S.H.I.E.L.D. Uniti!
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